Nacque attorno al 1380. Fu forse allievo a Udine di Giovanni Conversini da Ravenna e di Antonio da Perugia. Potrebbe aver completato la sua formazione notarile a Padova. Il suo lungo magistero si distese cronologicamente dal 1398 al 1454 nelle sedi di Belluno, Cividale, Udine. Fra gli allievi: Guarnerio d’Artegna, al quale Giovanni restò legato per tutta la vita e con il quale condivise il disegno della raccolta di codici, e Giacomo da Udine. Il figlio primogenito Marco, fu copista di tre codici guarneriani (66, 68, 88) e del Bodl.Lat.class.d. 27 conservato ad Oxford. Lasciò la cattedra per motivi di salute quando il consiglio della comunità udinese, il 30 settembre 1454, decise di affidarla a Francesco Diana che si impegnò ad assumerla il 31 gennaio 1455. Morì poco dopo, il 6 febbraio 1455.
La sua produzione letteraria, ascrivibile ad un arco di tempo tra il 1418 e il 1452, per lo più inedita e tramandata da manoscritti guarneriani, annovera tre operette, poco più che appunti, di carattere didattico, tre prolusioni ad altrettanti cicli di lezione, trentacinque epistole (comprese due su commissione: una in vece del tutore Franceschino Pancera per il luogotenente Leonardo Giustinian e l’altra “gratulatoria” a nome della comunità di Udine per l’elezione di Ludovico della Torre a gran maestro dell’ordine dei cavalieri di Malta) e cinque orazioni.
Per un approfondimento si rinvia alla voce Giovanni da Spilimbergo, umanista redatta da Laura Casarsa, in Nuovo Liruti, Dizionario biografico dei Friulani, 2, L’Età veneta, a cura di C. Scalon, C. Griggio, U. Rozzo, Udine, Forum, 2009, 1280-1288