Attraverso i PERCORSI è possibile accedere ad alcune presentazioni dei principali temi relativi alla storia del Patriarcato di Aquileia e del Friuli; inoltre si possono consultare i profili biografici dei più importanti vescovi e patriarchi di Aquileia, le vicende dei quali si intrecciano con i percorsi nella cultura scritta del Friuli medievale tracciati da questo sito.

La lingua

L’elemento più forte dell’identità friulana è quello etnico-linguistico.

Non vi è dubbio che l’elemento più forte, lo «zoccolo duro» dell’identità friulana sia quello etnico linguistico, come spiegano, in modo ampio e documentato, le Note sulla formazione dell’identità culturale friulana pubblicate nel 1986 da Vittorio Peri in «Studi Goriziani». L’autore ricorda che «per quanto tracce sporadiche dell’esistenza del friulano si rilevino in documentazioni epigrafiche ed archivistiche anteriori al XIV secolo, è a partire da quest’epoca che appare attestata, grazie al formarsi dell’autocoscienza linguistica e culturale delle nuove lingue europee derivate dal latino e denominate romanze, la sussistenza di una regione geografica denominata Friuli e di una lingua ivi parlata dall’etnia di stirpe latina che la popolava». Dall’accenno fatto da Dante nel De vulgari eloquentia agli Aquilegenses che parlano una lingua da lui indicata in tono un po’ sprezzante con l’espressione friulana Ce fastu?, come pura dalla descrizione del Friuli fatta da un anonimo autore in un codice di origine francese della seconda metà del XIV secolo (Vat. Pal. Lat. 965, f. 242r), appare con chiarezza un’identità etnico linguistica della provincia friulana, che non dipende in alcun modo dalle rispettive giurisdizioni del patriarca aquileiese o del conte di Gorizia: «Forum Iulii est provincia per se distincta ab aliis provinciis prenominatis (Italiae), quia nec Latinam linguam hic nec Slavicam neque Theotonicam, sed ydiomam proprium habet, nulli Italico ydiomati consimile; plus tamen participat de lingua latina quam de quacumque alia propinqua». Da questo punto di vista l’elemento unificante dell’etnia di stirpe latina che popolava la regione è la lingua friulana, essendo del tutto irrilevante il tedesco dei signori o il latino delle cancellerie. «Al crocevia di importanti correnti di traffici economici ed intellettuali», scrive Giuseppe Francescato nell’introduzione a Storia, lingua e società in Friuli (Udine 1976), «la regione ha saputo elaborare una sua ‘civiltà’ che ha trovato espressione precipua in maniera esemplare in una lingua friulana dalle proprie spiccate caratteristiche, storicamente datate».

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