Attraverso i PERCORSI è possibile accedere ad alcune presentazioni dei principali temi relativi alla storia del Patriarcato di Aquileia e del Friuli; inoltre si possono consultare i profili biografici dei più importanti vescovi e patriarchi di Aquileia, le vicende dei quali si intrecciano con i percorsi nella cultura scritta del Friuli medievale tracciati da questo sito.

I confini della diocesi

La diocesi patriarcale comprendeva il Friuli, la Carnia, il Cadore, la porzione meridionale della Carinzia, la Carniola, la Stiria meridionale slovena.

I confini correvano lungo la riva orientale del Tagliamento, discendendo a comprendere Claut ed Erto, per risalire a Colle S. Lucia; toccavano quindi a Nord Lienz e seguivano la sponda destra della Drava per arrivare fino a Ormoz, dove piegavano a Sud lungo i fiumi Solta e Kupa (Kolpa) volgendo poi ad occidente lungo il fiume Rinza nell’altopiano carsico; da qui scendevano all’Adriatico a Monrupino, includendo Monfalcone. La diocesi patriarcale comprendeva pertanto il Friuli, la Carnia, il Cadore, la porzione meridionale della Carinzia, la Carniola, la Stiria meridionale slovena. Dal punto di vista etnico la diocesi patriarcale raccoglieva al suo interno, unite da una comune tradizione religiosa che faceva capo ad Aquileia, tre diverse etnie: l’italica, la slava (la maggioranza, comprendendo circa tutta l’estensione territoriale dell’attuale repubblica di Slovenia) e la tedesca (l’area alpina di Sauris, la valle del Gail in Carinzia e il territorio di Villach).

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