Attraverso i PERCORSI è possibile accedere ad alcune presentazioni dei principali temi relativi alla storia del Patriarcato di Aquileia e del Friuli; inoltre si possono consultare i profili biografici dei più importanti vescovi e patriarchi di Aquileia, le vicende dei quali si intrecciano con i percorsi nella cultura scritta del Friuli medievale tracciati da questo sito.

Il Medioevo

Il medioevo friulano ebbe inizio nel 568 con la fondazione del ducato longobardo e si concluse nel 1445 con la fine dello Stato patriarcale.

Il medioevo friulano si apre con la fondazione del ducato longobardo nel 568 e si chiude con la fine dello ‘stato patriarcale’ nel 1445. L’incontro della Chiesa aquileiese con il mondo longobardo, che sta alle origini del Friuli, produsse i suoi frutti migliori nel corso del secolo VIII sotto i duchi Pemmone, Ratchis, Anselmo e durante il patriarcato di Callisto, che nel 737 aveva trasferito a Cividale la sua sede. La fine del regno longobardo e il passaggio alla dominazione franca a seguito della vittoria di re Carlo a Pavia (774), possono essere interpretati dal punto di vista culturale nel segno della continuità. Alla prima età carolingia risalgono le personalità di Paolo Diacono e Paolino di Aquileia, come pure i nomi dei nobili franchi Erico, Cadalo, Eberardo posti a capo della marca del Friuli. La loro presenza è connessa soprattutto alla funzione strategica che il Friuli ebbe come marca di confine e base di partenza di campagne militari verso est. Alla mancata realizzazione di una stabile potenza dinastica in ambito regionale nell’età carolingia, corrispose il progressivo affermarsi della Chiesa di Aquileia, che con il patriarca Paolino II aveva già posto le premesse di una nuova centralità aquileiese: il potere ecclesiastico e secolare dei patriarchi si accrebbe con l’accumularsi delle dotazioni patrimoniali (soprattutto da parte dei sovrani) e delle immunità. Fu l’avvento della dinastia Sassone a dare nuovo impulso al ruolo politico e militare dei patriarchi, che venivano scelti nell’ambito delle famiglie fedeli al sovrano. Il patriarca Poppone (1019-1042) ebbe personale consuetudine con Enrico II di Sassonia, con Corrado II il Salico della casa di Franconia e col figlio Enrico III, dai quali fu largamente favorito. Con Sigeardo (1068-1077), già cancelliere imperiale, giunse a compimento agli inizi di aprile 1077 il processo di costituzione del principato ecclesiastico aquileiese. L’imperatore Enrico IV donò infatti a Sigeardo e alla Chiesa aquileiese la contea del Friuli con tutti i diritti e privilegi connessi e un’autorità di tipo giudiziario, militare e fiscale anche sugli altri proprietari del Friuli. Lo “stato patriarcale” ebbe vita dal 1077 al 1445: per comprenderne gli sviluppi alcuni storici hanno proposto una suddivisione fra età dei patriarchi ghibellini dall’XI alla metà del XIII secolo ed età dei patriarchi guelfi dalla metà del XIII secolo alla caduta dello stato patriarcale. Causa immediata dell’intervento militare veneziano, che si concluse con l’occupazione di Udine e dell’intero Friuli fu l’alleanza del patriarca Ludovico di Teck con l’imperatore Sigismondo in funzione antiveneziana; ma le cause più profonde sono molto più complesse: le lotte interne che dilaniavano il territorio, l’insicurezza non più tollerabile delle vie di comunicazione, i giochi della politica internazionale, i contraccolpi provocati dallo scisma d’Occidente e da ultima, non certo per importanza, gli interessi commerciali, finanziari e strategici di Venezia.

© - Istituto Pio Paschini
per la storia della Chiesa in Friuli
Via Treppo, 5/B - 33100 Udine
info@istitutopiopaschini.org
Tel. e fax: 0432 414585