Attraverso la BIBLIOTECA è possibile consultare le schede di presentazione di numerosi e importanti codici che permettono di ricostruire la cultura scritta del patriarcato di Aquileia; per molti codici, inoltre, vengono messe a disposizione le riproduzioni integrali, che rendono questo sito una vera e propria biblioteca virtuale del Friuli patriarcale.

8. I libri corali

Il patriarcato di Aquileia, a testimonianza di una fervida attività religiosa e culturale, conserva numerosi libri corali, alcuni dei quali furono realizzati ad opera di maestranze locali in contatto con i maggiori centri di produzione.

I libri corali sono una delle tipologie librarie più affascinanti dell’età medievale e rinascimentale. Come indica il nome venivano usati dal clero e dai cantori nei cori delle chiese per accompagnare la liturgia con il canto. Si tratta di codici di notevoli dimensioni, soprattutto Graduali e Antifonari, che venivano posti sui badaloni, monumentali leggii, da dove, proprio per le loro grandi dimensioni, potevano essere visti e letti dai cantori seduti sugli stalli. Le ampie carte pergamenacee alternano righe di testo a righe di musica e prevedono iniziali decorate o figurate a tempere colorate spesso su lamine d’oro. La scelta di aprire i canti con delle miniature figurate aiutava a comprendere il significato della festa cui il canto si riferiva; era inoltre un valido aiuto mnemonico per ricordare le prime parole del canto e conferiva al libro un valore suntuario conforme alla destinazione sacra. La realizzazione di questi codici sontuosi poteva protrarsi per anni, avvenisse o all’interno delle comunità religiose stesse, o venisse commissionata all’esterno rivolgendosi a calligrafi professionisti e, per le miniature, a botteghe specializzate. A volte serie liturgiche di pregio eseguite in origine per una comunità venivano vendute o donate ad altre comunità, anche distanti, che le utilizzavano magari integrandole con messe o uffici relativi a santi o feste locali. La mobilità delle serie di corali rese possibile, allora, la diffusione di linguaggi figurativi peculiari di altri luoghi e, ora, la presenza di testimonianze miniate in contesti lontani da quelli di produzione. Il patriarcato di Aquileia non fa eccezione a questa prassi e conserva, a testimonianza di una fervida vita religiosa e culturale, numerose serie di corali. L’apparato illustrativo di questo patrimonio è stato particolarmente indagato dagli storici dell’arte e reso noto da due importanti mostre sulla miniatura in Friuli. In questa sede vengono presentati alcuni volumi realizzati in un arco cronologico esteso dal XIV secolo agli inizi del XVI, ritenuti di particolare interesse per diverse ragioni, quali la committenza, l’appartenenza delle miniature a diverse aree geografiche, anche lontane dal luogo in cui i corali vennero utilizzati o per particolari scelte illustrative. Accanto ai graduali e antifonari prodotti da maestranze locali, sono presentati altri libri prodotti fuori dal Friuli e acquistati per le chiese della regione.

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