- Reichenau, dopo il 1018 (1020 circa); membr.; ff. 270; mm 240 × 175.
- Oxford, Bodleian Library, Canon. Lit. 319.
Le pagine di questo sacramentario, prodotto nel monastero di Reichenau, fanno memoria di ben sei patriarchi, da Giovanni IV (†1019) a Sigeardo (†1077).
La presenza predominante di santi bavaresi lascia supporre che il manoscritto sia stato destinato in origine a un centro della Germania sud-orientale. L’indicazione necrologica relativa alla morte del marchese Enrico I di Babenberg, avvenuta nel 1018, scritta dalla prima mano, permette di riconoscere anche un terminus post quem per la realizzazione dell’opera. Lasciato l’ambito bavarese, nel terzo quarto dell’XI secolo, giunse ad Aquileia, dove vennero registrate le note necrologiche relative a ben sei patriarchi: Giovanni IV (19.VII.1019), Poppone degli Ottocari (28. IX.1042), Goteboldo (27.XII.1062), Ravengerio (18.II.1068), Sigeardo (12.VII.1077). Dalla collezione del gesuita Matteo Luigi Canonici fu acquisito all’inizio del XIX secolo per la biblioteca di Oxford.
La decorazione del Sacramentario comprende, oltre a numerose iniziali ornate, pagine iniziali per il Prefazio e il Canone e quattro miniature relative alle festività di Natale, Pasqua, Ascensione e Pentecoste. Lo stile della decorazione colloca in modo inequivocabile il manoscritto nella produzione di Reichenau del gruppo di Liuthar e lo pone tra le opere che fanno seguito alla realizzazione del Libro di Pericopi di Enrico II (Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 4452) e dell’Apocalisse di Bamberga (Staatsbibliothek, Msc. Bibl. 140).