- XII sec., seconda metà; membr.; mm 290 × 195; ff. 256.
- San Daniele del Friuli, Biblioteca Civica Guarneriana, 42.
L’opera di Pietro Lombardo divenne il testo ufficiale per l’insegnamento della teologia nelle Università. Questo codice, scritto su commissione cardinale Ardizzone da Rivoltella, entrò più tardi in possesso del patriarca di Aquileia Antonio Pancera.
Le Sentenze composte da Pietro Lombardo negli anni 1150-1152, divennero a partire dal concilio Laternense (1215) il testo ufficiale per l’insegnamento della teologia nelle università. Il codice guarneriano, scritto probabilmente a Bologna attorno all’ottavo decennio del XII secolo, presenta numerose iniziali decorate, con terminazioni arricchite da motivi fitomorfi e zoomorfi. Disegni fantastici, tracciati per lo più in rosso, azzurro e verde, evidenziano i notabilia a margine; motivi floreali e animali, volti umani o diabolici, oggetti di uso domestico mettono in risalto di volta in volta il testo o sono usati semplicemente come decorazione nei margini. Si veda ad esempio il capro che suona la cetra (f. 128v), la schidionata (f. 113v), un curioso cacciatore mascherato (f. 228r), un saltimbanco (ff. 115r, 122r, 151v), un cuoco che offre il pesce allo spiedo su un vassoio (f. 125r). Committente del manoscritto fu il cardinale Ardizzone da Rivoltella (1153-1182 circa), raffigurato al f. 256r nell’atto di ricevere il codice dalle mani del copista inginocchiato davanti a lui. Verso la fine del Trecento, questo libro entrò in possesso di Antonio Pancera, patriarca di Aquileia, e da questi passò a Guarnerio d’Artegna.