Codice realizzato per Antonio Pancera, patriarca di Aquileia e quindi cardinale di Santa Susanna († 1431): il suo stemma, che ricalca quello della famiglia Tomacelli, è effigiato due volte, sul margine inferiore del f. 1r, a destra e a sinistra dello stemma di Pietro Tomacelli, pontefice con il nome di Bonifacio IX. Il codice è scritto a piena pagina da un solo copista. La prima e più importante sezione del ms, ai ff. 1r-19r, è costituita dai Notabilia tratti dai ventiquattro libri delle Familiares di Francesco Petrarca; si tratta di una raccolta sistematica di detti morali: ogni singola epistola è stata vagliata, e da ciascuna o ne sono state tratte ‘sententiae’ giudicate esemplari; ovvero ne è stato tratto un succinto ragguaglio. Ai ff. 20v-21v, un carme di fra Giovanni d’Adria, vescovo di Ostuni, in lode del Pancera ricco di informazioni sulla biografia del cardinale. La raccolta di testi compresa nel Guarneriano 138 presenta coincidenze singolari con quella compresa nel Guarneriano 220, anch’esso scritto per il cardinal Pancera. Più ancora del Guarn. 138, il Guarn. 220, con l’epistolario posto in apertura, e il carme celebrativo a seguire, costituisce un’apologia del cardinale, funzionale a documentarne la buona fede e la rettitudine nel governo patriarcale.